Il 23 settembre 2021, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale
di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura, che ha disposto l’arresto di complessivi 56 soggetti, 35 dei quali sottoposti a custodia in carcere e gli altri collocati
agli arresti domiciliari, tutti a vario titolo indagati dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e
detenzione abusiva di armi clandestine.
L’operazione, denominata “DELIZIA” (dall’attività commerciale, “delicious”, di proprietà del capo
promotore del sodalizio e della consorte, vera e propria base logistica per le condotte criminose), ha visto impegnati oltre 350 Carabinieri supportati da elicotteri, unità cinofile e squadre dell’organizzazione mobile e si è svolta nelle province di Salerno e Napoli; ha previsto, altresì, oltre
all’esecuzione delle misure cautelari, numerose perquisizioni personali e locali a carico degli arrestati e di altri soggetti indagati in stato di libertà nell’ambito della medesima indagine.Il provvedimento eseguito si basa sulle risultanze di un’articolata attività investigativa condotta su delega di questa Procura Distrettuale, a partire dal mese di settembre 2020, dalla Tenenza
Carabinieri di Pagani (supportata dal Reparto Territoriale di Nocera Inferiore) nei confronti di un’organizzazione dedita al commercio, all’ingrosso e al dettaglio, di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti (soprattutto cocaina, crack e hashish) sia nei comuni dell’Agro nocerinosarnese, che in numerosi altri comuni dalla provincia tra cui Cava de’ Tirreni, Amalfi, Battipaglia,
Eboli ed altri minori.
L’indagine, sviluppata mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, attività di osservazione video, analisi di tabulati telefonici, servizi di pedinamento, acquisizione di atti ed accertamenti vari,
è stata originata e indirizzata da un’efficace attività informativa e di controllo del territorio posta in essere dalla Tenenza di Pagani, atteso che, proprio nell’ambito dei quotidiani servizi perlustrativi a
carattere preventivo svolti nel centro abitato della predetta cittadina, veniva progressivamente notata
e documentata la ricorrente presenza di noti assuntori di sostanze stupefacenti. Intensificata
conseguentemente l’attenzione delle pattuglie sull’area, i militari hanno acclarato come la meta di
tali visite fosse esattamente l’abitazione dell’odierno arrestato DE RISI Giacomo, in effetti ivi
ristretto in esecuzione di misure domiciliari a causa di precedenti anche specifici. Ipotesi presto
riscontrata dall’esito positivo di svariate perquisizioni effettuate a carico degli assuntori per la
ricerca delle dosi di stupefacente che essi evidentemente avevano ivi appena acquistato e che
venivano, in effetti, rinvenute e sequestrate con assidua frequenza.
Da qui, l’avvio delle attività investigative ad ampio spettro a carico del DE RISI, da cui si delineava
nitidamente, attraverso l’acquisizione di un’ingente mole di elementi puntualmente riscontrati,
l’esistenza di una strutturata organizzazione, da lui promossa e diretta, avente le finalità già sopra
accennate e responsabile di una conseguente ingentissima diffusione di sostanza stupefacente nelle
varie zone di controllo.
Il sodalizio si muoveva avvalendosi di una pluralità di canali di rifornimento riconducibili a
qualificati contesti criminali di matrice camorristica radicati rispettivamente a Pagani e nella
provincia di Napoli. Tra i principali stabili fornitori, che in quanto tali rispondono parimenti del
reato associativo, sono stati infatti individuati soggetti appartenenti o legati alla famiglia GIONTA
di Torre Annunziata, e in particolare GIONTA Valentino classe 1983 (nipote dell’omonimo classe
1953, a sua volta storica figura apicale del citato clan) e suoi sodali/referenti; FIORE Nicola alias
“O’ Pallin”, paganese di elevato spessore criminale con precedenti per tentato omicidio,
associazione di tipo mafioso, estorsione, reati in materia di armi e stupefacenti, già affiliato al
disciolto clan CONTALDO, sodalizio autoctono collegato alla “Nuova Famiglia”; e, ancora, altri
paganesi – parimenti attinti dall’odierna misura cautelare – in accertati rapporti di frequentazione
con esponenti delle famiglie storiche della criminalità organizzata locale ovvero in rapporti di
parentela con essi: è il caso di D’AURIA Giuseppe, nipote nel noto OLIVIERI Giuseppe detto
“Peppe Saccone”, quest’ultimo figura di grande rilievo della camorra dell’Agro nocerino-sarnese
degli anni ’80 e referente areale della “Nuova Famiglia”, ucciso in un agguato camorristico il
25/06/1990.
L’organizzazione alimentava una ramificata rete di smercio costituita da acquirenti all’ingrosso
(alcuni dei quali gestori di autonome piazze di spaccio in altri Comuni), spacciatori operanti
localmente o in altri Comuni del comprensorio (Nocera Inferiore, Cava de’ Tirreni) o in aree
diverse della provincia (Maiori, Battipaglia), e, infine, numerosi e assidui consumatori abituali di
varia estrazione e provenienza. In definitiva, le indagini hanno consentito di acquisire plurimi indizi di appartenenza
all’associazione criminale in questione in capo a 41 indagati (inclusi 32 degli odierni arrestati), i
quali sono chiamati a rispondere del reato di cui all’art. 74 DPR 309/90.
Eccezionali precauzioni caratterizzavano le modalità operative e la disciplina delle comunicazioni
tra i sodali, al precipuo fine di eludere l’attenzione degli organi di polizia (astenendosi
rigorosamente dall’uso del telefono e riservando le indispensabili comunicazioni a distanza a canali
telematici criptati), nonché il presidio del territorio da parte della locale Tenenza dei Carabinieri. In
merito a quest’ultimo aspetto, le consegne di stupefacente erano effettuate, laddove consentito dal
profilo dei sodali incaricati, con modalità tese a costituire diversivi e a dissimulare l’effettivo scopo
illecito della presenza in loco dei vettori dietro la parvenza di motivi professionali. Tra gli
espedienti più singolari, è stato accertato il reiterato ricorso all’uso dell’ambulanza quale mezzo
sicuro per effettuare i trasporti di droga per conto del sodalizio, atteso che uno dei partecipi
all’organizzazione, autista professionale di tale tipologia di mezzi (posto oggi agli arresti
domiciliari), veniva appositamente utilizzato quale corriere e in effetti si recava ad effettuare
consegne di grosse partite di stupefacenti portando a bordo anche gli ignari ammalati (in un caso
persona dializzata), effettivamente bisognosi di assistenza.
Quanto ai reati-scopo del sodalizio, le risultanze emerse hanno consentito di individuare e
documentare, attribuendone le rispettive responsabilità agli arrestati, centinaia di episodi di
detenzione e/o compravendita di droga riuniti in complessivi 102 diversi capi d’imputazione
(ciascuno dei quali a sua volta comprendente anche plurimi episodi di detenzione, cessione e/o
compravendita in capo ai medesimi soggetti) ex art. 73 D.P.R. 309/90, ripartiti tra 54 indagati.
Nel corso dell’attività investigativa, a riscontro delle risultanze emerse delle intercettazioni e a
seguito di appositi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, sono state effettuate
perquisizioni personali e locali e conseguenti sequestri di sostanze stupefacenti (per oltre Kg 5 circa
di cocaina e oltre Kg 3 circa di hashish) con contestuale arresto in flagranza del reato di
complessivi 15 soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti, nonché numerosi altri sequestri amministrativi a carico di acquirenti-assuntori e correlate segnalazioni alla Prefettura di Salerno ex art. 75 D.P.R. 309/90.Dal volume di sostanze approvvigionate e smerciate nel periodo di svolgimento dell’indagine, è
stato calcolato un flusso di introiti per l’organizzazione ammontante a non meno di 5.000.000 di Euro annui.
(Nota stampa Procura).
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