Beni e quote societarie per un valore di oltre milioni di euro sono stati confiscati all’ex direttore dell’avanti valter lavitola. A dare esecuzione alla sentenza del novembre 2012 del gup del tribunale di napoli sono stati i militari del comando provinciale della guardia di finanza di napoli. I beni confiscati era già stati sequestrati preventivamente due anni fa nell’ambito della operazione denominata “operazione editoria”, che fu portata avanti dal nucleo di polizia tributaria di napoli su delega della procura della repubblica partenopea. Erano state accertate da quella operazione molteplici violazioni alla normativa in materia di concessione di contributi pubblici per l’editoria, riconducibili alla International Press società cooperativa società editrice del quotidiano l’avanti di cui lavitola è stato dominus e amministratore di fatto. Nel giro di una decina di anni, attraverso le sue condotte illecite, lavitola si era appropriato indebitamente di somme di denaro (sotto forma di contributi pubblici per l’editoria) per oltre 23 milioni di euro. Nel novembre del 2012, lavitola aveva patteggiato tre anni e otto mesi di reclusione, subendo varie pene accessorie tra le quali l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, l’incapacità di contrattare con la Pubblica amministrazione per la durata di 3 anni, l’inabilitazione all’esercizio dell’impresa commerciale e l’ incapacità a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di 10 anni). Lavitola è stato più volte accusato e poi condannato per tentativi di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. I magistrati accerterono che Lavitola provò a chiedere al Cavaliere la somma di cinque milioni di euro per mantenere il silenzio sull’inchiesta di Bari che ipotizzava un giro di escort intorno allo stesso Berlusconi. Stamane a seguito dell’irrevocabilità del provvedimento sono state avviate, in collaborazione con l’Ufficio Esecuzione del Tribunale di Napoli-Sezione del Gip, le attività finalizzate alla confisca dei beni.

 

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