Il sindaco di Nocera Superiore partecipa alle iniziative della “Rete dei Sindaci” dell’Agro e del Vesuviano procedendo insieme agli altri comuni alla verifica della legittimità delle bollette emesse da Gori spa, che contengono la richiesta di somme per cosiddette “partite pregresse ante 2012”, e in accordo con la rete dei sindaci mette a disposizione dei cittadini il modulo redatto dai Comitati della Rete Civica per contestare l’addebito delle citate partite pregresse. Il modulo è scaricabile dal sito www.comune.nocera-superiore.sa.it 

dichiarazione del sindaco:
«Non solo prescrizione dei crediti e mancata proporzionalità rispetto ai consumi effettuati: nelle partite pregresse ante 2012 fatturate in questi giorni dalla Gori ai nostri cittadini c’è un po’ di tutto, ma principalmente la mancanza della obbligatoria condizione di trasparenza della fattura stessa così come imposta dall’ Allegato A alla prima direttiva  per la trasparenza dei documenti di fatturazione del servizio idrico integrato numero 586/2012/r/idr dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
Con il supporto del Codacons di Nocera Superiore e del consigliere avvocato Senatore il nostro Ente ha provveduto a revisionare il modulo già messo a disposizione dai comitati dell’ATO3, introducendo un ulteriore principio di impugnazione relativo appunto al mancato rispetto delle indicazioni della direttiva sulla trasparenza.
Faccio appello agli altri sindaci affinché si mettano insieme le energie in modo da offrire la massima collaborazione ai comitati anche da un punto di vista legale e giuridico, oltre che di informazione al cittadino.
I comitati stanno lavorando alacremente chiedendoci sostegno in questa battaglia di civiltà.
Il comune di Nocera Superiore diffida la Gori dal richiedere pagamenti illegittimi, infondati e inesigibili. Il cittadino non è un pozzo senza fondo, l’acqua è di tutti! Vi ricordo che siamo tutti esposti ai soprusi della Gori, nessuno escluso! Siamo anche noi cittadini prima che amministratori e non possiamo pagare spese che niente hanno a che fare neppure con i consumi.
È una questione sociale oltre che giuridica e noi la porteremo fino in fondo».
NOTA STAMPA
 

 

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