Saranno appena due i collegi in provincia di Salerno per la scelta dei parlamentari con l’entrata in vigore della prossima legge elettorale: il Campania 9 e il Campania 10. È questo uno degli effetti dell’Italicum e dei collegi plurinominali. Il primo ingloba Salerno e l’area nord, ovvero agro nocerino-sarnese, valle dell’Irno e costiera amalfitana – prima ricadenti in ben 5 collegi uninominali. Trentotto comuni omogenei sotto alcuni aspetti, ma molto diversi per connotazione e orientamento politico. Poco meno di 600 mila abitanti, 596.352 per la precisione, quelli interessati alla modifica. L’altra parte di provincia, 496.524 abitanti, sarà raggruppata nel collegio Campania 10, area suddivisa in 4 collegi. Centoventi comuni comprendenti la valle del Sele, il Vallo di Diano e i Picentini. A segnare la linea di demarcazione è proprio Pontecagnano, che è il primo comune del collegio due. Salerno, invece, sarà l’ultimo comune del collegio 1. I plurinominali, come si legge nella relazione tecnica del decreto legislativo, risultano omogenei per popolazione, che si attesta in media nazionale intorno ai 582 mila abitanti. Ad ogni collegio saranno assegnati da tre a nove seggi. In base alla relativa ampiezza si consentirà, chiariscono dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “ad ogni elettorale di individuare chiaramente l’offerta politica che gli viene sottoposta nel collegio di appartenenza e di scegliere il proprio candidato”. La Campania, che conta in tutto dieci collegi, porterà a Roma 60 parlamentari, seconda regione dopo la Lombardia che ne esprimerà 101. I seggi spettanti a ciascuna lista e coalizione vengono distribuiti sul territorio proporzionalmente ai voti ricevuti nelle singole regioni e nei singoli collegi plurinominali. Trentaquattro dovrebbero essere quelli che andranno alla coalizione vincente. 

 

Salvatore D’Angelo

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