"Siamo giunti ormai alla fine della corsa. Le dimissioni del segretario Oliva segnano l’epilogo amaro, consentiteci di dirlo, di una vicenda che ha sconquassato la vita del nostro partito negli ultimi mesi. Sarebbe troppo facile oggi dire “lo avevamo detto”, ma i presupposti sui quali l’operazione è stata costruita e le modalità con le quali si è via via sviluppata, non lasciavano spazio ad un finale diverso. Da mesi, dapprima con le dimissioni di tre membri della segreteria, poi con prese di posizioni chiare, condivise da un numero crescente di membri del direttivo, denunciamo la sclerotizzazione del partito, lo svuotamento del dibattito interno, il suo totale appiattimento rispetto ad un’azione amministrativa di cui mai siamo stati protagonisti. Questa nostra considerazione viene di fatto confermata dalle parole del Segretario il quale nel comunicato di accompagnamento alle dimissioni (concordate? ma con chi?) individua nell’ingresso in Giunta la causa del processo di autodistruzione del Partito. Un Partito svuotato e consegnato a Torquato. Valutazione giusta, ma arrivata fuori tempo massimo. Così come le stesse dimissioni, utili qualche mese fa, ma del tutto ininfluenti, sul piano politico, ora. Ci eravamo lasciati nell’ultimo Direttivo, convocato dopo molti mesi di silenzio e completa inattività dall’ormai ex Segretario, per paura che il confronto potesse far implodere il partito, con una dichiarazione di disimpegno da parte di un gruppo di dirigenti e la volontà del Segretario stesso di andare avanti. Di qui la creazione di un “Comitato politico” che seppur dichiaratamente “concordato”, come sottolineato da Oliva, finiva col creare ulteriori spaccature e confusione. Di fatto, questo sedicente Comitato politico, abortito prima ancora di nascere, si rivelava per quello che era in realtà: un’espediente burocratico per tirare a campare, nel tentativo di creare ad arte un’unità formale ben lontana da una sostanziale condivisione di un progetto a medio termine fatto di idee e programmi. Prendiamo atto ancora una volta che il Direttivo è stato di fatto esautorato in tutte le sue funzioni, atteso che fuori di esso, o meglio al di sopra di esso, si sono determinati organismi, si sono trovate convergenze su interessi e nomine, si sono “concordate” dimissioni. È chiaro che le decisioni, tutte le decisioni, vengono prese in altre stanze, al di fuori di ogni logica democratica, passando sulle teste di dirigenti e militanti.   Siamo ancora in tempo per invertire la rotta? C’è ancora spazio per ricostruire quel senso di comunità praticamente azzerato in questi ultimi mesi? Provare a dare una risposta a queste domande è il compito che ci sta davanti, prima ancora di ogni iniziativa pubblica, di referendum ecc. Ridare un senso al nostro essere democratici, ma democratici sul serio, autonomi da ingerenze esterne, senza mandati precostituiti da portare a termine, proiettati alla costruzione di una nuova classe dirigente in grado di rimettere il PD al centro della vita politica cittadina". Nota stampa a firma dei membri del Direttivo del Circolo PD di Nocera Inferiore: Lucia Bove, Mario Salsano, Rosetta Petrosino, Giuseppina Esposito, Antonio Stile, Gerardo Ferrentino, Marialaura Cicalese, Gerardo Scarpa, Vincenzo Daniele, Salvatore Soriente, Giuseppe Afeltra, Alfonso Oliva, Eduardo Giglio, Raffaele Serio, Augusto Vicidomini, Pietro Giordano, Luigi Dattilo, Alfonso Lombardo.

 

 

 

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