Ora ci sono le prove . L’arpac ha riscontrato valori di inquinamento di 7 volte superiore alla norma nel pozzo in località S.Mauro a Nocera inf. E per questo il pozzo oggi e’ fortunatamente ancora chiuso.  I dati resi noti solo grazie alla richiesta del comitato no vasche che scongiura  un nuovo disastro ambientale ma anche economico.  “un valore di Tetracloroetilene di 7 volte superiore alla norma prevista dalla tabella 2 delle acque sotterranee” . E’ quello riscontrato dall’arpac  dalle analisi effettuate sul pozzo san mauro a Nocera Inferiore in data 7 maggio 2014 e che ha portato ad un’ordinanza di chiusura del pozzo di proprietà  del consorzio di bonifica da parte del Comune di nocera inferiore. Il valore di tetracloroetilene risulta  pari a  7,8 micro grammi rispetto ad un limite  previsto dalla tabella 2 Acque sotterranee allagato 5 parte IV del D.Lgs 152/2006. I dati sono stati resi noti dal comitato no vasche che ne è venuto in possesso dopo la richiesta di accesso agli fatta al comune di Nocera Inferiore abbiano avuto i rapporti dell’Arpac .

“ Purtroppo ora abbiamo le prove. Come comitato siamo fortemente preoccupati- ha esordito Emiddio Ventre-  perché a 500 m in linea d’aria c’è il campo pozzi San Mauro e la Sorgente S. Marina. Non vogliamo essere catastrofisti, perché siamo in possesso di dati molto più preoccupanti di altre falde in zona, ma  chiediamo a gran voce che siano   le autorità competenti a dire la verità alla popolazione. Il comitato Chiede  un screening completo che forse già esiste è deve essere reso pubblico.

“Vogliamo credere che tale contaminazione – ha affemrato ventre- sia dovuta alla vicina vasca Cicalesi che dista poco più di 100 m e non alla contaminazione della falda che scende da Solofra. La cosa che incuriosisce ed insospettisce e’ che il monitoraggio sia  stato fatto dall’Arpac di Avellino e non di Salerno, che potrebbe voler dire  che hanno seguito la direzione della falda la cui origine è Solofra.

Alla luce di tali dati, la regione dovrà  fare anche  una profonda riflessione del Grande Progetto Sarno, che prevede la creazione di ulteriori 10 vasche per complessivi 96 ettari di cui solo 2 a Nocera Inf. e mettere in atto tutte le misure necessarie per bloccare chi continua a scaricare nei fiumi e di conseguenza nelle falde  e pensare, a questo punto, di  investire i 217 milioni del Grande progetto  per la bonifica non solo del fiume, ma anche delle falde, sperando che non sia già compromessa l’acqua dei nostri rubinetti.

Saranno anche questo le richieste che si faranno  nell’ambito della manifestazione – corteo in programma per  il 29 Novembre a Solofra insieme ai solofrani che sono le prime vittime di questo scempio ambientale.

Peraltro quest’anno a Montoro, oltre a non avere l’acqua la popolazione, un azienda conserviera del settore pomodoro è rimasta  chiusa perche’ con l’acqua contaminata da Tetracloroetilene non ha potuto lavare nemmeno i pomodori. 

Immaginare questo nell’Agro, sarebbe una catastrofe economica oltre che ambientale.

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