Qual è la vera Nocerina: quella che in casa lascia le briciole alle avversarie o quella che viaggia a corrente alternata in trasferta? I tifosi stentano a capirlo. Un’idea, sinceramente, ce la siamo fatta. Questa è una squadra che non si sente sicura quando gioca lontana dalla sua tana, come se le mancasse quel pizzico di personalità necessario per andare a comandare il gioco anche in esterna, laddove si nascondono maggiori insidie e ci si sente più soli. Eppure di giocatori di esperienza non ne mancano, anzi. Per non parlare della guida tecnica: Morgia è tra i più esperti della categoria. Sa il fatto suo, ma evidentemente non ha preso ancora le misure alla sua squadra e neanche al torneo. A Gela la Nocerina ha regalato un tempo di fatto non giocando, poi la scossa sul due a zero, quando era già troppo tardi. Il pareggio i rossoneri l’hanno pure sfiorato, l’avrebbero perfino meritato, ma resta il dubbio che qualcosa a questa formazione manchi. E intanto il Troina se ne è andato a più sei, e alcune temibili avversarie, come Acireale, Igea e lo stesso Gela, stanno risalendo la china.

La vera Cavese è invece emersa lampante nelle ultime settimane. Dalla sconfitta con il Cerignola sono arrivate ben cinque vittorie consecutive contro avversarie alla portata. Quella di quest’anno è una Cavese forte, partita in ritardo è vero, ma che è riuscita già a battere l’Altamura, perdendo con il Potenza all’inizio quando al Lamberti era esposto il cartello dei lavori in corso, e con il Cerignola che ambisce al salto di categoria. I metelliani, forti ora di una nuova proprietà, giovane e vogliosa di arrivare in alto, sono a sei punti dalla vetta. Una distanza non insormontabile. Dandosi continuità i ragazzi di Bitetto possono ancora pensare in grande. Un passo alla volta, poi si vedrà. nocerina

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