Le indagini non si fermano, bisogna far luce sul movente dell’omicidio della prostituta bulgara il cui corpo è stato rinvenuto venerdì in via Leopardi, stradina che costeggia il cimitero di Pagani. Ma è ancora da ricostruire anche la dinamica dell’efferato delitto. Non è chiaro se Nikolova Temenuzhka, 37enne, sia stata strangolata o uccisa a coltellate. Anche se sarebbe maggiormente accreditata l’ipotesi che farebbe pensare ad uno strangolamento, nell’auto del muratore fermato, un 36enne di Vietri sul Mare, non sarebbero infatti state rinvenute tracce di sangue. Si attende intanto l’udienza di convalida del    fermo di F.C., l’uomo accusato di aver ucciso la donna era stato bloccato nella notte tra sabato e domenica dai carabinieri della tenenza di Pagani (guidati tenente Angelo Chiantese), con il supporto di quelli del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del maggiore Enrico Calandro. Il muratore nel corso dell’interrogatorio, alla presenza del pubblico ministero Federico Nesso, non ha confessato ma avrebbe confermato delle circostante che concorrono a far ricadere i sospetti su di lui. L’uomo nel 2012 era stato denunciato per minacce ad alcune lucciole a Salerno.  Fondamentali, per le indagini, i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Le immagini visionate dai militari hanno consentito di individuare l’auto del presunto omicida sia nelle zone della scomparsa che in quella del ritrovamento del cadavere. La vettura era intestata ad un uomo di Sant’Antonio Abate, estraneo ai fatti, ma veniva utilizzata proprio dal 36enne di Vietri. Ad essere da supporto alle indagini, anche le dichiarazioni rese da alcuni testimoni.  All’interno della vettura, rinvenuta a Cava de’ Tirreni, c’erano diversi profilattici. Nell’abitazione del 36enne, invece, sono stati rinvenuti una pistola artigianale, tre pistole a salve, un giubbotto antiproiettile, 50 cartucce calibro 38 illegittimamente detenute, dvd con contenuto pornografico. Una volta fermato e portato in caserma, il muratore è stato anche indicato da due prostitute presenti in via Nazionale il giorno della scomparsa, come colui che aveva avuto contatti con la vittima prima che di lei si perdessero le tracce. Di Nina, sposata e madre di due figli e residente a Napoli, non si avevano più notizie esattamente dallo scorso 12 agosto. Era stata vista l’ultima volta, appunto, in via Nazionale – la zona in cui si prostituiva. Si era allontanata, in auto, con un cliente. Era stata una sua connazionale, il giorno dopo, a denunciarne la scomparsa. Poi, venerdì scorso, il ritrovamento della 37enne, morta. L’avvio delle indagini ed il fermo.  

 

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply