La dipendenza dai social network e l’uso dello smartphone come rimedio alla solitudine. Un tema delicato e molto sentito in particolare oggi, in questa fase di emergenza sanitaria. La Pandemia infatti ha costretto i giovani  a fare lezione dietro gli schermi dei computer e a costruire una vita sociale fatta di messaggi su Whatsapp e like su Facebook e Instagram. In sostanza crescono le dipendenze dai social e di conseguenza si sono spenti entusiasmi che invece sono o dovrebbero essere tipici dell’adolescenza. Di questi argomenti si è discusso durante un incontro web promosso da Progetto Sviluppo e che ha visto protagonisti l’avv. Gianfranco Trotta, esperto in diritto minorile, delle relazioni familiari e delle persone, il Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Campania, prof. Giuseppe Scialla, la pedagogista Manuela Ciardi, pedagogista, la prof.ssa Maria Ventura Dirigente Scolastico del III Istituto Comprensivo di Nocera Inferiore e l’avv. Mariella Romano, mediatrice familiare. L’appello, unanime, è ad effettuare un maggior controllo e aumentare il dialogo con i più giovani, tra le fasce più fragili. E Durante il dibattito è emersa anche proprio la posizione dei bambini che hanno narrato il disagio vissuto in questo periodo.

“È stata un’occasione importante per discutere di un tema molto sentito in questa fase di emergenza sanitaria, dove l’utilizzo degli strumenti informatici ed il ricorso ai social è aumentato in misura notevole. Abbiamo analizzato il mutamento dei rapporti all’interno del famiglie in questo periodo legato al Covid, i nuovi metodi di insegnamento con il ricorso alla DAD ed il riflesso su bambini ed  adolescenti di questo periodo difficile per tutti.

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