Tutta la verità sul delitto di via Poma, un “giallo” ambientato all’Ilva di Taranto,
la storia di un “sopravvissuto” a ..incostieraamalfitana.it il 5 giugno a Minori
Alla XVII edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo ripartono i “Salotti letterari” con i 36 autori di novità letterarie in concorso per il Premio costadamalfilibri, opera del maestro ceramista vietrese Nicola Campanile, nelle sezioni Narrativa/Saggistica, Giallo/Noir, Antologia. Lunedì 5 giugno, infatti, a Minori in Largo Solaio dei Pastai, ore 20.15, in concorso: Raffaella Fanelli con “Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni? Tutta la verità sul delitto di via Poma” (Ponte alle Grazie), Daniela Stallo con “Winday” (Armando Editore), Salvatore Claudio D’Ambrosio con “Ho ancora gli occhi di cerbiatto” (CSA).
Finalmente tutta la verità sul delitto di via Poma in “Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?” di Roberta Fanelli. Il 7 agosto 1990, in via Carlo Poma 2, nel quartiere borghese di Prati a Roma, la ventenne Simonetta Cesaroni viene barbaramente uccisa nell’ufficio dove svolge un lavoro saltuario: dopo oltre trent’anni dal suo assassinio, il colpevole non è stato ancora trovato. Quello di via Poma è uno dei più noti casi irrisolti in cui, come spesso accade nei peggiori momenti della nostra storia, si mescolano sbadatezze, falsi indizi, interrogatori mancati, depistaggi veri e supposti, mancati riscontri, suicidi sospetti, testimonianze non verificate e menzogne, menzogne, menzogne… Nel corso degli anni, i principali sospettati, dopo dolorose trafile processuali, si sono rivelati innocenti. Altri invece sono scivolati tra le maglie della giustizia senza mai essere nemmeno indagati. Fino ad oggi: nel 2022, alcune rivelazioni hanno fatto vacillare l’alibi di una delle persone coinvolte. L’inchiesta è stata così riaperta ed è stata creata anche una commissione parlamentare d’inchiesta. In questo libro, la giornalista, che vive nel milanese, mette a fuoco «tutta la verità possibile», offrendo al lettore fra le tante novità l’unica intervista rilasciata in vita da quello che oggi appare il «centro oscuro» del delitto, l’avvocato Francesco Caracciolo di Sarno, attorno a cui ruota una rete di relazioni pericolose. Non esiste, infatti, il delitto perfetto, ma solo indagini sbagliate: quali errori sono stati commessi? Da chi? E soprattutto, perché?
Taranto, giovedì santo, wind day, lo scenario di “Winday” di Daniela Stallo, scrittrice residente a Pisa. Il maestrale investe la fabbrica e sposta le polveri sottili. Lucrezia Saniva, fotografa per passione e commessa in una cartoleria per sbarcare il lunario, vive sola in una casa degli spiriti e dialoga col fantasma del commissario Maigret. A mezzanotte, prima della processione dell’Addolorata, un attentato all’Ilva ferma la città, i riti della Settimana Santa e colpisce alcuni membri della famiglia Volk, simbolo del gruppo siderurgico. Le indagini del dottor Iacovelli, col quale Lucrezia collabora, si indirizzano prima verso il gruppo che negli anni Settanta aveva fallito un attentato all’Italsider, poi verso esponenti di associazioni ambientaliste. Tra rigurgiti di terrorismo, un furto al Museo e un’antica narrazione collettiva, si snodano semplici storie personali sullo sfondo di una città complicata e bellissima.
Non è una storia facile da leggere, piacevole, edulcorata, ma è una storia vera quella di “Ho ancora gli occhi di cerbiatto” di Salvatore Claudio D’Ambrosio. Una storia che l’autore, bancario per professione, ha deciso di raccontare per due motivi: perché le storie vanno raccontate, e perché questa possa dare un barlume di speranza a qualcuno che magari pensa di aver toccato il fondo. È la storia di un sopravvissuto, che però non hai mai smesso di sperare che le cose potessero migliorare. È una storia scritta senza filtri, è come lo scrittore di Baronissi: schietta e diretta.
Con gli autori si intratterrà il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone, e gli interventi dello scrittore e cantautore Mino Remoli.
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