Giovedi scorso la direzione dell’asl  salerno aveva annunciato la chiusura temporanea dei locali al piano terra del Mauro Scarlato  per improrogabili lavori di ristrutturazione e adeguamento, ormai divenuti urgenti ed improrogabili. E da stamane il personale è stato redistribuito in reparti dove si registravano criticità. I due medici che garantivano il servizio h12 all’ospedale scafatese sono stati trasferiti temporaneamente al punto di primo intervento dell’ospedale Tortora di pagani, mentre il personale infermieristico che prestava servizio h24 (con 2 operatori per turno)  è stato  redistribuito all’Umberto I di Nocera in alcuni reparti dove c’è maggiore carenza: tra questi nefrologia e chirurgia.  Stamane il direttore Maurizio D’ambrosio ha incontrato proprio il personale del punto che fino ad oggi ha accolto l’emergenza dei codici bianchi per rassicurare sul loro futuro e sulla riapertura del punto di primo intervento non appena termineranno i lavori predisposti. 60 giorni lavorativi quelli che la ditta appaltatrice impiegherà .  I lavori, che riguarderanno , tra gli altri ,gli infissi, le porte , il pavimento, già programmati da tempo  erano stati poi procrastinati per fronteggiare l’emergenza Covid, nell’ambito della quale la struttura fu convertita di Pronto Soccorso Covid, e l’intero plesso individuato quale Covid  Hospital.  Dal 4 aprile scorso una volta Dichiarata conclusa l’emergenza Covid,  il presidio ospedaliero,  è tornato progressivamente alla sua funzione originaria, ed il Pronto Soccorso Covid è stato  riconvertito in Punto di Primo Intervento, deputato all’accoglienza ed assistenza dei pazienti con codici di gravità bianca e minori. con molta probabilità il punto di primo intervento riaprirà subito dopo la pausa estiva. Tornerà a svolgere la sua funzione di centrale operativa di trasferimento (psaut per intenderci),  cosi’ come previsto dal recente decreto 71 che istituisce anche le case di comunità.  Attualmente Il Mauro Scarlato ospita  8  posti di lungodegenza post acuzie, 4 di terapia intensiva, 6 posti letto di pneumologia e 6 di malattie infettive. Una decisione  che ha preoccupato non poco sia il personale dell’ospedale scafatese che i cittadini.

Aurora Torre

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