Nella mattinata odierna la Polizia di Stato ha eseguito, un’ordinanza applicativa di misure cautelari
personali emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno
su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro soggetti, meglio
indicati nell’allegato elenco.
I predetti, per i quali sussiste la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo, sono stati
sottoposti, sulla base degli elementi indiziari acquisiti nel corso delle indagini preliminari e da
confermare in sede dibattimentale, alla misura della custodia cautelare in carcere, poiché ritenuti, in
concorso tra loro, autori dei reati di usura ed estorsione, aggravati dalle modalità mafiose, in quanto
commessi esercitando la forza di intimidazione derivante dall’appartenenza al clan “Zullo”, la cui
operatività nel Comune di Cava de’ Tirreni è stata accertata da precedenti sentenze.
Secondo quanto ritenuto da questa Procura, l’attività investigativa, svolta attraverso intercettazioni,
perquisizioni e sequestri, ha consentito di accertare come uno degli elementi di spicco del menzionato
clan Zullo, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, benché detenuto, facendo leva
sulla forza di intimidazione dell’organizzazione, abbia posto in essere condotte estorsive ai danni di
un commerciante di Cava de’ Tirreni per la restituzione di un prestito elargito a tasso usurario anni
prima.
Gli sviluppi investigativi avrebbero permesso, altresì, di documentare l’imposizione da parte del
menzionato pregiudicato detenuto di una tangente ai gestori di un’attività di spaccio di sostanze
stupefacenti nella frazione Santa Lucia di Cava de’ Tirreni (SA).
Dagli elementi indiziari raccolti sarebbe emerso che l’indagato, al fine di porre in essere le condotte
delittuose, utilizzava telefonici cellulari abusivamente introdotti nell’istituto penitenziario e si
avvaleva della complicità di altri soggetti, operanti sul territorio, che avevano il compito di veicolare
i messaggi minatori e, soprattutto, di riscuotere il denaro per poi traferirglielo.
Il provvedimento cautelare è suscettibile di impugnazione.
Giuseppe Borrelli Procuratore della Repubblica