Quello di Salerno è il nono porto d’Italia per numero di migranti arrivati nel 2017. Un trend simile a quello degli anni precedenti. Catania, Augusta e Pozzallo rimangono i porti dove giungono il maggior numero di migranti, oltre 15 mila arrivi per i primi due, più di 10 mila il terzo quest’anno, seguiti da Lampedusa, Reggio Calabria, Palermo, Trapani e Vibo Valentia. Insomma, sono i porti siciliani e calabresi quelli dove c’è l’afflusso più numeroso. Salerno si pone proprio al centro di questa statistica del Ministero dell’Interno. Con lo sbarco di oggi, nel 2017, al porto di Salerno sono giunti 5400 migranti circa, il 10 % del totale. Finora quest’anno in italia sono sbarcati in totale 111 mila migranti, il 30% in meno del 2016. La lombardia rimane la regione dove vengono spostati il maggior numero di persone, circa il 14%, seguita subito dopo da Lazio e Campania con il 9%. Nella nostra regione vengono ospitati solitamente nelle strutture temporanee, e solo una piccolissima percentuale finisce nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Oltre 10 mila migranti sono stati ricollocati invece all’estero, in particolare in Germania, Svezia, Svizzera e Norvegia. Le nazionalità dichiarate al momento degli sbarchi sono per lo più quelle nigeriane, della guinea, costa d’avorio, bangladesh e mali. I minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia sono 15 mila circa in questo 2017, il 45% in meno rispetto al 2016 e quota leggermente superiore degli anni 2014 e 2015.

Questi sono dunque i numeri ufficiali del cruscotto giornaliero che viene fornito attraverso il dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero rispetto agli sbarchi e all’accoglienza dei migranti in Italia.

Quello di stamattina a Salerno è stato il 22esimo sbarco, forse il più tragico, visto l’arrivo di molti cadaveri, quelli di donne che non ce l’hanno fatta a salvarsi dalle fredde acque di un mare che speravano potesse essere soltanto il mezzo per cambiare vita. In provincia di Salerno la situazione accoglienza rimane complicatissima. Molti Comuni non hanno più gli spazi necessari per gestire la situazione, rimane poi la difficoltà nella difficoltà dell’accoglienza dei minori non accompagnati.IMG-20171105-WA0005

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