Chiederanno il trasferimento in blocco gli infermieri in servizio presso il pronto soccorso del nosocomio sarnese, ormai esasperati dalle difficili condizioni, in assenza di sicurezza in cui sono costretti a lavorare. Problemi logistico-strutturali in primis, carichi di lavoro acuitisi dopo la chiusura di Scafati, cattiva organizzazione del personale medico e paramedico che determina vuoti in organico. Sono tutti gli elementi che contribuiscono ad un clima lavorativo pesante e per il quale vane sono state fino ad ora le denunce ed i campanelli di allarme delle organizzazioni sindacali. “aspettiamo solo che ci scappi il morto e ci siamo quasi vicini”. E’ l’amaro sfogo del segretario provinciale dell’ugc Mimmo Tortora dopo l’ennesimo episodio di violenza registratosi al pronto soccorso del nosocomio sarnese. Abbiamo piu’ volte denunciato sia alla direzione sanitaria, sia ai vertici della asl salerno la difficilissima condizione del personale e medico e paramedico ma fino ad ora siamo stati inascoltati. Anche i tavoli convocati per lo specifico sono sempre stati interrotti senza portare a nulla di costruttivo. Il problema è soprattutto legato alla non organizzazione interna. Basti pensare che una unità in organico al pronto soccorso viene invece utilizzata sempre per i frequentissimi trasferimenti giornalieri in ambulanza che avvengono con una cadenza impressionante. Quattro gli infermieri in servizio nei turni diurni,tre invece nei turni notturni. Due soltanto i medici alle prese anche con la gestione della shock room che necessiterebbe la presenza fissa di due infermieri. Ma il problema – insistono i sindacati- è sempre di natura organizzativa interna. Nulla è cambiato dalla riorganizzazione dei nosocomi e pensare che l’utenza soprattutto dall’hinterland napoletano è quantomeno raddoppiata ed evidentemente non si tiene in conto che bisogna gestire situazioni di emergenza spesso anche gravi.

Aurora Torre

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