venti persone sono state arrestate dai carabinieri (3 in carcere e 17 ai domiciliari) nell’ambito di un’indagine su agevolazioni sulla tassazione dei carburanti per l’agricoltura e su illeciti finanziamenti comunitari previsti dal Programma di sviluppo rurale dell’Ue.   Secondo quanto accertato dai carabinieri del comando carabinieri politiche agricole e alimentari di Salerno il danno arrecato, a partire dal 2009, sarebbe di circa 5 milioni di euro.    Le indagini sono partite a seguito di una segnalazione della Provincia di Salerno. Successivamente gli investigatori hanno accertato che erano state costituite in maniera fittizia alcune aziende proprio per ottenere le agevolazioni. Complessivamente sono 47 le persone indagate che hanno fruito illegalmente delle agevolazioni.

AGGIORNAMENTO: Avrebbero "interrogato" la banca dati forze di polizia per individuare le targhe delle autovetture civetta della Guardia di Finanza interessata ai controlli nel settore. Così anche tre poliziotti in servizio nel Salernitano sono finiti ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno su una presunta truffa da 5 milioni di euro all’Unione Europea che oggi ha portato all’arresto di 20 persone. I tre devono rispondere dell’accusa di accesso abusivo a sistema telematico



– Una misura cautelare in carcere è stata notificata ad un vigile del fuoco, in servizio in Irpinia, in quanto – secondo gli investigatori – titolare di uno dei depositi di carburante coinvolto nell’inchiesta. Basi logistiche, secondo le risultanze delle indagini, erano due depositi di carburanti: uno Battipaglia (Salerno) e l’altro a Serino (Avellino).   L’inchiesta ha riguardato l’erogazione di un finanziamento di 107mila euro nell’ambito di un programma dell’Unione Europea per lo sviluppo rurale.   Secondo gli investigatori erano stati presentati dei documenti falsi sulla titolarità di terreni agricoli presi in fitto ma in realtà inesistenti. In tal modo si costituivano aziende agricole fittizie per ottenere da un lato l’agevolazione sull’acquisto dei carburanti e dall’altro i finanziamenti dell’Ue. Un raggiro che sarebbe stato consumato avvalendosi di una fitta rete di complicità, tra cui quella di un ex impiegato della Provincia di Salerno e i titolari di un internet point.

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