Da mesi in attesa di uno strumento salvavita che l’Asl ritarda a consegnare. Sul piede di guerra gli utenti affetti dalla sindrome delle apnee ostruttive morfeiche che si sono rivolti al Distretto Sanitario 60 di Nocera Inferiore per ottenere il ventilatore domiciliare che è stato loro prescritto. Nonostante le numerose richieste, i responsabili sanitari della struttura di via Giordano non forniscono gli indispensabili macchinari. Il prolungarsi dell’attesa cagiona problemi ai soggetti maggiormente a rischio, quelli che presentano un grado severo della patologia. Seppur in presenza di prescrizioni con carattere d’urgenza, dal Distretto Sanitario la risposta agli utenti è sempre la stessa: “bisogna attendere”. Motivi? Sono da ricercare, a quanto pare, nelle maglie della amministrazione sanitaria: le apparecchiature non vengono rilasciate per meri cavilli burocratici legati alle convenzioni scadute con le ditte esterne ed i nuovi appalti da aggiudicare richiedono tempi biblici. Memori del famoso detto “mentre il medico studia, il paziente rischia la morte”, alcune persone si sono rivolte alle forze dell’ordine e sarebbero pronte a presentare formale denuncia. Legali sarebbero già al lavoro per evidenziare l’increscioso stato delle cose. “Siamo costretti ad elemosinare un nostro diritto – ci ha detto una persona in attesa del ventilatore prescritto – talvolta ad essere presi perfino in giro. Chiamare per chiarimenti poi è inutile, non risponde mai nessuno. Il Distretto Sanitario e l’Asl stanno mettendo a repentaglio la salute di tante persone che, come me, soffrono di questa malattia silente e rischiosa”. Durante la recente Giornata Mondiale del Sonno, con incontri e convegni tenutisi a Roma, è stato segnalato che la popolazione italiana soffre di questa patologia in numeri elevatissimi: sono circa 6 milioni gli uomini in età lavorativa affetti da Osas (sindrome delle apnee ostruttive nel sonno). Spesso è il coniuge della persona che soffre di questo disturbo ad accorgersene, visto il russamento e, nei casi più complicati, i risvegli causati da senso di soffocamento. Altri sintomi sono: la necessità di urinare durante la notte, avere la bocca asciutta, svegliarsi con una forte cefalea mattutina, per non parlare dei risvolti negativi sul posto di lavoro e i possibili problemi durante la guida di un veicolo. Gli studiosi hanno sottolineato che il corretto e costante utilizzo del ventilatore, tecnicamente denominato Cpap (dispositivo a pressione positiva), possa diminuire anche del 50% questi sintomi.

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