Ha tracciato in maniera chiara e minuziosa la mappa criminale di Nocera Inferiore. Ha fatto nomi e cognomi e snocciolato dettagli. A parlare in aula, questa mattina, al tribunale di Nocera Inferiore nell’ambito del processo dell’inchiesta “n’ata storia”, anche il colonnello dei carabinieri dei Ros di Salerno, Gabriele Mambor. Ha fatto intendere la forte valenza del Antonio Pignataro, arrestato nell’ambito dell’operazione per scambio politico mafioso, insieme ad altre persone. Lo zio, così lo chiamavano tutti in segno di rispetto, aveva contatti quotidiani con Ciro Eboli (anche lui finito in manette nel corso dello stesso blitz). Si relazionavano costantemente, era lui il riferimento di Pignataro, come sottolineato dal colonnello Mambor. Ha parlato, poi, anche di un incontro avvenuto alla galleria Gargano tra Eboli, Pignataro e Carlo Bianco (ex consigliere comunale, anche lui arrestato nel corso dell’operazione dell’estate 2017). HA citato, inoltre, dell’ex vice sindaco, Antonio Cesarano (difeso dagli avvocati Massimiliano Forte ed Annalisa Califano), indicandolo come il consigliore di Bianco (difeso dagli avvocati Andrea Vagito e Rino Carrara). Ascoltato, nel corso della stessa udienza, il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, in qualità di testimone, e il luogotenente dei carabiniere Avino.

Ulteriore rinvio al 3 maggio per completare l’esame di Mambor e poi il controesame da parte delle difese. Gli avvocati hanno fatto richiesta di scarcerazione.

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