È da un mese senza sorveglianza pneumologica Alessia Aurucci, ragazzina con gravi difficoltà di salute di Sant’Egidio del Monte Albino. Sulle barricate il padre, Nino Aurucci, che sta smuovendo mari e monti per assicurare la giusta assistenza alla figlia che da quando è nata deve essere monitorata giorno e notte per le gravi patologie di cui soffre. I controlli pneumologici dovrebbero avvenire a cadenza quindicinale perché Alessia è sottoposta a ventilazione polmonare assistita e presenta frequenti fenomeni di desaturazione, come ha certificato il suo medico.
Purtroppo però è da settimane che lo specialista non va a casa Aurucci, nonostante i numerosi solleciti che i familiari hanno rivolto al distretto sanitario di competenza. Questa mattina l’ennesimo faccia a faccia tra il papà e il dirigente della competente area territoriale, Pio Vecchione. Intanto, sulla vicenda della tredicenne di Sant’Egidio è intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha inviato una nota alla referente del distretto 61. Il consigliere regionale chiede se, in base alla patologia della piccola ed il protocollo di cura domiciliare adatto ad Alessia, “lo pneumologo può essere sostituito completamente dall’anestesista rianimatore, quindi se le due figure professionali sono sovrapponibili in modo da tranquillizzare la famiglia”. Ora si attende la decisione dell’Asl.
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