Dopo la decadenza di Gambino il pressing si sposta sul sindaco di Sarno Giuseppe Canfora, per l’applicazione della legge Severino. Una parte dei consiglieri di minoranza scrive al prefetto chiedendo un’audizione. Prende le distanze l’ex candidato sindaco Anna Robustelli. Si spacca il fronte dell’opposizione. Un documento inviato all’Ufficio territoriale di Governo di Salerno PER sollecitare il prefetto sulla situazione venutasi a creare dopo la sentenza che ha condannato il sindaco di Sarno per una vicenda legata al suo ruolo di presidente della Provincia qualche anno fa. A firmare l’atto,  la quasi totalità della minoranza del Consiglio comunale di Sarno per chiedere di  chiarire la posizione del primo cittadino sugli atti prodotti in questi giorni e sulla paventata sospensione dalla carica prevista dalla Legge Severino. A prendere le distanze dall’atto inviato al Prefetto l’ex  candidato sindaco, attualmente consigliere comunale Indipendente, Anna Robustelli che attraverso una nota stampa ribadisce che  “Questo documento non rispecchia assolutamente la sua posizione: “ero garantista prima e lo sono ancora adesso” scrive – “In queste ore sta circolando un documento che vede l’opposizione impegnata a sollecitare il prefetto di Salerno sulla situazione venutasi a creare dopo la sentenza che ha condannato il sindaco di Sarno per una vicenda legata al suo ruolo di presidente della Provincia qualche anno fa.”. “Nel pieno rispetto delle diverse posizioni e delle istituzioni credo che il consiglio comunale- continua la nota-  sia l’unico luogo deputato a chiarire determinate vicende, anche in virtù del fatto che ho chiesto ad alcuni legali di vagliare le diverse posizioni giurisprudenziali in merito a quanto sta accadendo a Sarno. Solo in caso di mancate risposte del sindaco in assise sarebbe stato opportuno rivolgersi al prefetto di Salerno. Invece, la maggioranza della minoranza ha ritenuto giusto muoversi diversamente. Per questo, pur ribadendo la mia ferma opposizione all’Amministrazione Canfora, rispetto i ruoli delle istituzione e, pertanto, mi sono dissociata dal documento e invoco il sindaco a venire in assise e chiarire la sua posizione”. Dunque si spacca il fronte di opposizione di Palazzo S.Francesco dopo che anche il senatore di fratelli d’italia  Antonio Iannone aveva addirittura formulato un’interrogazione al Ministro dell’Interno chiedendo tra l’altro se il Governo fosse a conoscenza del fatto che per effetto della Legge Severino il Sindaco Canfora dovrebbe essere sospeso dalla carica di primo cittadino a Sarno.  A questo ha fatto seguito l’iniziativa dei consiglieri comunali di Sarno Giuseppe Agovino, Marioarosaria Aliberti  Giovanni Cocca, Domenico Crescenzo, Walter Giordano ,Giovanni Montoro, Sebastiano Odierna e Antonello Manuel Rega che parlano di mancanza di sensibilità istituzionale . I consiglieri di minoranza, pur tenendo fede ai principi costituzionali e ritenendo che si è colpevoli solo dopo i tre gradi di giudizio, si sarebbero aspettati un chiarimento da parte del sindaco canfora, in sede di Consiglio comunale. Cosa che invece non è avvenuta pur essendoci stata l’occasione delle a seduta del 7 ottobre peraltro sollecitato dalle stesse minoranze. “Atteso che la legge Severino all’articolo 11 ,trattando di sospensione e  decadenza degli amministratori locali in condizione di  incandidabilità  recita che “sono sospesi di diritto dalle cariche indicate al comma uno dell’articolo 10- coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10 comma 1 lettera a,b e C e che anche in caso di condanna non definitiva” . Per loro la legge inibisce lo svolgimento delle funzioni pubbliche e che il comma 5 dell’articolo 11 dispone che “il Prefetto, accertata la sussistenza di una causa di sospensione, provvede a notificare il relativo provvedimento agli organi che hanno convalidato l’elezione o deliberato la nomina” .  I consiglieri comunali di opposizione, firmatari del documento chiedono perciò al Prefetto Francesco Russo di “ essere ricevuti onde sapere se il provvedimento giudiziario sia stato lui trasmesso e quali siano i provvedimenti successivi da emanarsi. Il tutto nell’interesse della città di Sarno e del prosieguo delle necessarie attività amministrative improntate a criteri di legittimità e trasparenza essenziali per il vivere civile”.

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