– Oggi in commissione Peti al Parlamento Europeo sono state discusse due petizioni, che “riguardano la gestione italiana dell’equipollenza, ovvero di ben 15mila laureati italiani, che legittimamente hanno deciso di conseguire in Europa i titoli abilitativi all’insegnamento. Da due anni, il Ministero dell’Istruzione ha deciso che l’equipollenza in Italia deve avere un’applicazione talmente restrittiva da bloccare di fatto a casa i docenti abilitati”. Lo dice Lucia Vuolo, eurodeputata di Forza Italia (gruppo Ppe). “Due i topic delle petizioni – prosegue – i tempi biblici del riconoscimento del titolo estero da parte del Mim, che sono già sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles e l’orientamento legislativo, tutto italiano, che mal si concilierebbe con i trattati europei e con numerose sentenze della giustizia amministrativa italiana. Io ho chiesto rispetto dei cittadini e delle sentenze, ma anche coerenza con l’essere uno Stato fondatore e membro dell’Ue. La commissione Petizioni ha già chiesto spiegazioni alle autorità italiane, per tramite della Commissione Europea. Ora spetta al Mim capire da che parte sta: se con i cittadini e l’Europa o con altri”.

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