La scrivente O.S., facendo seguito alle ripetute segnalazioni dagli Operatori sanitari afferenti all’UOC di
Anatomia Patologica del P.O. di Pagani, rispetto alla ricerca di soluzioni delle gravi criticità nelle quali
versa la UOC stessa, non ultimo la Loro nota prot. 2023/228813 del 28/11 , è costretta a rinnovare le
medesime lagnanze, per la ricerca delle soluzioni dovute.
Ciò, pure in considerazione del rischio di contezioso per l’ASL con ricadute negative per l’immagine della
stessa, in dipendenza sia del rischio di salute per gli operatori sanitari, sia per l’allungamento dei tempi
di refertazione dei campioni di Anatomia Patologica e, quindi, di dilatazione dei tempi di diagnosi per i
cittadini, con gravi ricadute sui PDTA e sui LEA.
Di fatti, tranne che nei casi urgenti in cui i campioni sono refertai entro 7 giorni – e solo grazie all’eroico
sforzi degli operatori!-, in molti casi alcuni operatori sanitari e cittadini hanno lamentato un tempo di
attesa dei referti che va dai 60 ai 70 giorni.
SALERNO
FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA FUNZIONE PUBBLICA
Funzione Pubblica CGIL – C.so V. Emanuele, 58 – Salerno – tel. 089251746 – tel. 089227572 – fax 0892753378
info@fpcgilsalerno.it – info@pec.fpcgilsalerno.it – www.fpcgilsalerno.it
In primo luogo si segnala che vi è grave carenza di personale del comparto. Servirebbe un collaboratore
amministrativo o in subordine un O.S.S. per la registrazione dei campioni. C’è una carenza di tecnici
sanitari di laboratorio biomedico (T.S.L.B.) da molti mesi, che è stata parzialmente alleviata dallo scorso
16 gennaio con il reclutamento di una nuova unità, che ovviamente ha bisogno di un periodo di
formazione, mentre, un altro T.S.L.B., già formato, è stato assegnato alla Farmacia del P.O. di Pagani,
restando, invero, oscure a questa O.S. le motivazioni. Del resto, i soli 5 tecnici presenti (di cui 2
beneficiari di legittima riduzione oraria per disposizione di legge), rappresentano un numero
assolutamente inadeguato per il carico di lavoro che afferisce alla UOC (circa 14.000 casi/anno di
campioni di anatomia patologica, senza contare i 17.000 campioni per gli screening cervico-uterini) e
che ha creato un ritardo nell’allestimento dei preparati e il conseguente allungamento dei tempi di
refertazione e quindi delle diagnosi, con gravi ricadute sui PDTA e sui LEA.
A ciò si aggiunga che il sovraccarico di lavoro ha aumentato lo stress lavorativo e psicologico per il
comparto tecnico, con inevitabili difficoltà nei rapporti interpersonali.
Medesima situazione di carenza di organico si segnala per il personale medico e della dirigenza tutta
che, a seguito del collocamento in quiescenza del dr Mirabella a partire dal prossimo 1° aprile (con
fruizione delle ferie residue nel mentre) sarà costituita in tutto da solo 4 dirigenti medici a tempo pieno
(38 ore/settimanali) ed uno specialista ambulatoriale (20 ore/settimane) che però è esonerato, per
motivi legittimi, dall’attività macroscopica e di conseguenza istologica. Inoltre, è in organico una sola
dirigente biologa adibita a refertare i campioni per gli screening cervico-uterini, che ha visionato e
refertato, nel solo 2023, 17.000 campioni.
Anche la carenza di personale della dirigenza contribuisce ad allungare ulteriormente i tempi di
refertazione e aumenta le pressioni da parte di pazienti e dei medici delle altre U.O. che giustamente
necessitano delle diagnosi in tempi adeguati, per proseguire l’iter diagnostico terapeutico.
Tali condizioni di lavoro non giovano sicuramente alla serenità del personale della dirigenza che viene
messo quindi in situazioni di notevole ansia e stress con conseguente possibile aumento del rischio di
errore diagnostico.
In ultimo, ma non da ultimo, si segnala che gli operatori sanitari lamentano che, nonostante dopo un
sopralluogo della Sorveglianza Sanitaria sarebbe stata segnalata da quest’ultima la necessita di urgenti
adeguamenti a tutela della salute fisica del personale, a tutt’oggi, nessuna misura sia stata messa in atto,
né ci siano state risposte alle preoccupazioni poste formalmente, atteso che la incuria alle sollecitazioni
esposte non può che aver aggravato le condizioni ambientali del laboratorio.
Alla luce di quanto esposto si richiede un autorevole intervento da parte delle SS.LL., ribadendo
l’urgenza della richiesta in quanto non si può pretendere dagli Operatori sanitari tutti afferenti alla
U.O.C. di continuare a lavorare nelle condizioni di difficoltà descritte sia a tutela della Loro salute fisica e
mentale, sia per il corretto svolgimento delle attività lavorative che sono relative, spesso, a cittadini
affetti da patologia oncologica necessitanti di risposte celeri e puntuali al fine al fine di garantire i Livelli
Essenziali di Assistenza e non procurare nocumento all’ASL.
Il Segretario Generale CGIL FP Salerno Il Coordinatore Dirigenza sanitaria ASL di Salerno- CGIL FP Salerno
Antonio Capezzuto Massimiliano Voza

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