“Diciamo che è iniziato tutto un po’ per gioco. Non avrei mai pensato di finire nel mondo del cinema”, inizia così la nostra intervista all’architetto nocerino Silvio Di Monaco. E’ stato lui a siglare la scenografia di due produzioni Rai che in questi giorni hanno riscosso grande successo di pubblico: “Califano” e “Mameli”. “Ricordo che era un periodo molto particolare della mia vita. Da poco avevo abbandonato lo studio professionale che per anni era stato la mia vita e il mio lavoro. Mi sentivo un po’ come quando si è adolescenti e non si sa ancora cosa si vuol fare da grandi. Sotto consiglio inviai il mio curriculum a un bel po’ di case di produzione. In due risposero. Tra queste la Pepito Produzioni del dottor Agostino Saccà, incuriosito dal fatto che un architetto con già un bel po’ di anni di esperienza, volesse entrare nel mondo cinematografico. Fui così affiancato come aiuto scenografo a Elio Maiello, uno dei più bravi scenografi in circolazione secondo me, per un tvmovie da girare a Napoli. Da lì non mi sono più fermato”.
Il bagaglio acquisito nella sua terra è un dono prezioso? I colori ed i sapori di un territorio talvolta possono essere fonte di ispirazione…
“Penso che noi del sud abbiamo sicuramente una marcia in più. Io la definisco “the land of light”, perché nonostante sia una terra difficile, ha dei colori che solo qui esistono e di conseguenza le emozioni non mancano mai”.
Ha firmato il film di Califano, era un cantautore di origini paganesi, questo – per lei – che è nocerino, quanto è stato fonte di stimolo ed orgoglio.
“Quando mi hanno chiamato per curare la scenografia del film non ti nascondo che mi sono emozionato. O meglio, diciamo che mi è venuta giù una lacrima. Io, che da sempre adoro il Maestro, ho avuto la fortuna di conoscerlo, quando già avevo tutte le sue canzoni a memoria nella testa. Questo grazie al fortissimo legame con i suoi nipoti. Ne approfitto per salutare Giovanni e Francesco su tutti, con i quali siamo legati da una amicizia trentennale.
Con chi regista vorrebbe lavorare, uno su tutti
“Bah non saprei, o meglio non mi va di dirlo, un po’ per scaramanzia e un po’ perché non si fa. E soprattutto sono contento e orgoglioso dei registi con cui ho lavorato fino a oggi. Chi vivrà vedrà…
Ad un giovane che partendo dalla sua terra sta provando a “sfondare” nel mondo del cinema o del teatro, che consiglio darebbe
“Aldilà del cinema e del teatro a tutti i giovani dico: non permettete a nessuno di tenervi con i piedi piantati a terra se avete voglia di volare.

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