Un agguato in stile Gomorra. Scafati piomba di nuovo nel terrore. Marcello Adini, 43 anni, noto pregiudicato, in libertà solo da 3 giorni, è stato gravemente ferito con due colpi d’arma da fuoco in via De Gasperi, quartiere San Pietro. Erano passate da poco le 5 del pomeriggio. Adini era tornato libero dopo essere stato assolto dalla Corte d’Assise di Salerno nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio di Armando Faucitano, avvenuto una domenica mattina, il 26 aprile, del 2015 in pieno centro a Scafati, precisamente in piazza Falcone e Borsellino. Per quel fatto di sangue, avvenuto a mezzogiorno, tra bambini e famiglie, i giudici hanno condannato all’ergastolo Carmine Alfano, 4 gli anni per un 30 enne coinvolto mentre Adini che era sullo scooter in compagnia di Alfano è stato assolto. Faucitano pare fosse finito nel mirino del killer per via di pesanti debiti nell’ambito dello spaccio di droga. Torniamo al fatto di ieri. Adini si è salvato per miracolo, ed è stato portato dal personale del 118 intervenuto sul posto all’ospedale Umberto Primo di Nocera Inferiore per essere sottoposto ad una delicata operazione per l’estrazione dei proiettili che lo hanno raggiunto in varie parti del corpo, in particolare un braccio e la nuca. Non è in pericolo di vita. Il fuoco è partito da un’auto in corsa, velocissima, chi voleva uccidere Adini però non ha avuto una mira precisa, la vittima si sarebbe accorta della situazione ed avrebbe provato a proteggersi e dopo essere stato ferito a fuggire. Tanta omertà da parte della gente che era presente al momento dell’accaduto, anche i carabinieri sarebbero stati allertati in ritardo. Circa venti minuti dopo il ferimento di Adini, i vigili del fuoco sono intervenuti in una strada limitrofa per spegnere le fiamme che avevano avvolto una vettura, si trattava di quella utilizzata per l’agguato, tra l’altro risultata rubata. Sul posto i carabinieri della tenenza di Scafati, della scientifica, e quelli del reparto territoriale di nocera inferiore agli ordini del comandante Albanese, che portano avanti le indagini. Ancora da capire il movente, possibile che si tratti di una vendetta per l’omicidio Faucitano, ma non si escludono altre piste. Adini farebbe uso di cocaina, qualche settimana fa avrebbe tentato di dare fuoco alla palazzina dove abita. Fondamentali potrebbero risultare le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, in particolare quelle private di alcuni esercizi commerciali.

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