26 anni, una ferita ancora aperta e strascichi giudiziari ancora non archiviati. Sarno si prepara a ricordare, a commemorare. Oggi ricade l’anniversario della frana del 1998. L’anniversario di un evento disastroso che portò morte e distruzione colpendo Sarno, Quindici, Siano, Bracigliano, San Felice a Cancello. Furono giorni di pioggia, a cui fecero seguito giorni di pianto. L’area del comprensorio di Sarno fu colpita nell’arco di 72 da oltre 300 millimetri di pioggia. Le prime avvisaglie cu furono nel pomeriggio: alle ore 15.00 del cinque maggio la prima frana si staccò dal monte Pizzo d’Alvano.
Durante la serata, altri movimenti franosi colpirono Sarno e Quindici. La catastrofe intorno alla mezzanotte quando una frana di vastissime dimensioni travolse nuovamente Sarno, invadendo l’ospedale Villa Malta e seppellendo sotto al fango due medici, tre infermieri, il portiere dell’ospedale e cinque pazienti (tra cui due bambini). All’alba gli elicotteri sorvolavano la città, si scavava per trovare dispersi, fango e detriti erano ovunque. Emergevano morti dopo morti, inghiottiti dalla terra melosa venuta già dalla montagna. Sarno contò 138 vittime, 11 il comune di Quindici, 7 Bracigliano, 5 Siano, 1 San Felice a cancello.
Una ferita aperta, una ferita impossibile da colmare. Sarno piange, ancora, per sempre, i suoi figli seppelliti dal fango.

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