La notizia è ufficiale: Luigi e Zelia Martin saranno canonizzati, mancava solo la firma del Papa, arrivata ieri. Ad Angri (SA), nella prima Chiesa al mondo dedicata ai genitori di S. Teresa di Gesù Bambino c’è aria di grande festa e di attesa per la data della canonizzazione. 

 

Ricevendo in udienza privata il cardinale Angelo Amato, prefetto per la Congregazione delle Cause dei Santi, il Pontefice ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto per il secondo miracolo attribuito ai genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino. Era una notizia che era nell’aria da tempo e che ieri ha trovato conferma gettando una luce preziosa sull’intensa attività orante che dal 2012 ogni giorno si accende nella Cappella Martin. Un’adorazione continua e perpetua da questo luogo si innalza ogni giorno per tutte le famiglie, specie quelle in difficoltà, e per i fidanzati che si preparano ad affrontare la sfida del matrimonio. Un luogo, quello della Cappella Martin, importante per quanti vengono qui per una sosta spirituale e che trovano nell’esperienza di Luigi e Zelia un riferimento essenziale per la loro vita. Don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus, il movimento che promuove e si preoccupa di diffondere la spiritualità dei Martin, proprio ieri si trovava ad Alençon, cittadina della Normandia dove Luigi e Zelia hanno vissuto e allevato le loro figlie, quando è stato dato l’annuncio della firma di papa Francesco al miracolo necessario per la canonizzazione. “Il cuore è colmo di gioia per questa notizia che aspettavamo da tempo, Luigi e Zelia sono la prima coppia dell’età moderna a presentarsi al mondo intero come icona di santità”. “In un contesto storico e sociale che sempre di più cerca di emarginare la famiglia, questa coppia ricorda che non solo è ancora possibile scommettere sul matrimonio ma che proprio attraverso di esso è possibile arrivare alla santità”. 

 

L’annuncio giunge durante il colloquio con Mons. Jacques Habert, vescovo di Séez, la diocesi dove si trova Alençon. Una coincidenza felice, che conferma il desiderio di accrescere l’opera affidata alla Fraternità di Emmaus che in vista della canonizzazione prevede un programma dettagliato che possa far conoscere maggiormente la storia e la spiritualità di questa famiglia.

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