Gesù, disceso dalla croce per sperimentare nuovamente la propria umanità, e una donna che aspira al divino s’incontrano in un’inverosimile storia d’amore, per riflettere sui paradossi della religiosità del Sud che fa a pugni con la contemporaneità.
Sull’incontro tra il divino e l’umano e sul rovesciamento dei ruoli, Licia Lanera e Riccardo Spagnuolo, i due fondatori del gruppo Fibre Parallele, hanno costruito la storia che ha per protagonista una donna del Sud, un’emarginata che vive solo di devozione. Un giorno, mentre dialoga con il Cristo, ecco che questi scende dalla croce per starle accanto.
Ma è un Cristo fin troppo umano, che parla con accento slavo e vive l’amore in modo carnale. Divenuto uomo tra gli uomini, incontra le resistenze della donna, vincolata da una spiritualità dogmatica e restrittiva. La grottesca storia d’amore riunisce, così, come in un cortocircuito, i concetti d’amore e di religione, di anima e di corpo, e diventa testimonianza di una lacerazione tra mondo spirituale e contemporaneità.
A fare da sfondo le contraddizioni della religiosità meridionale di oggi. Tratto dall’omonimo romanzo di Giovanna Furio, lo spettacolo ricrea le atmosfere di un Sud sospeso tra innovazione e tradizione

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