Il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio Spera, appresa la notizia della morte dell’uomo di 52 anni, un tecnico manutentore che ha perso la vita nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (AV) mentre stava lavorando nel reparto basamento motori: “Un’altra vita perduta, un altro dolore per un’intera famiglia che si doveva evitare. Rivolgo prima di tutto il mio pensiero alla vittima e ai suoi cari esprimo il cordoglio e la vicinanza a nome mio e di tutta la Segreteria Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici. Voglio rilanciare l’appello affinché si trovino risposte concrete e si mettano in atto tutte le misure per far cessare questa strage che continua a colpire la Campania con due vittime in 7 giorni, così come tutto il Paese – aggiunge Spera –: nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio scorso, si era registrato un altro mortale incidente sul lavoro con un magazziniere di 35 anni, Isidoro Di Lorenzo, che perde la vita in un deposito di Monteforte Irpino (AV). Oggi, nello stabilimento irpino, con quasi 1.600 dipendenti, dopo un lungo periodo di cassa integrazione, Domenico Fatigati, questo il nome della vittima, originario di Acerra intento a svolgere la sua mansione per una ditta esterna, sarebbe rimasto incastrato nel macchinario durante un intervento di manutenzione. Il governo ha convocato a palazzo Chigi per lunedì 26 febbraio, l’Ugl unitamente a altre sigle sindacali e datoriali per un incontro sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Come Ugl Metalmeccanici – conclude Spera –  ci rifaremo ancora una volta al richiamo su questo tema del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rinnovando la richiesta di un impiego maggiore di risorse per aggiornare le misure a tutela dei lavoratori, la formazione, i controlli, e per far nascere una rinnovata cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Forti sostenitori UglM che il cordoglio e la solidarietà non bastano, la strage deve finire, la dignità di una persona passa dal lavoro, ma non c’è nessuna dignità nel mettere in pericolo la propria vita lavorando”.

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