“Ieri come associazione siamo venuti a conoscenza di un post sui social network nel quale il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti si lamentava con un seguito di suoi follower di alcuni graffiti comparsi sulle mura di Piazzetta Sansone. Il post però incalzava arrivando ad additare in modo non troppo velato la nostra associazione come una realtà senza rispetto, violenta, illegale e soprattutto artefice di presunti eventi culturali che avrebbero disturbato la quiete pubblica”, lo scrivono i componenti di Corto Circuito.

Dicono: “Abbiamo deciso di rispondere in primis tramite la stampa, ma pensavamo di dare una risposta più complessiva proprio su quei social network che sembrano essere il campo di battaglia del sindaco. In primis ci sorprende che Aliberti prenda parola sul centro storico, luogo da sempre abbandonato a se stesso e che forse avrà visto soltanto in propaganda elettorale. Inoltre ricordiamo al signor primo cittadino che la piazzetta prima del nostro arrivo nello scorso aprile era un luogo completamente degradato, che noi stessi abbiamo ridipinto e messo a nuovo (le foto lo possono testimoniare) senza alcun supporto dall’ amministrazione comunale. Ci sorprende poi che sebbene gli eventi culturali per il sindaco sembrano essere una priorità, visto che fa spendere al comune centinaia di migliaia di euro, anche sull’orlo del dissesto, per le feste di paese (che a noi piacciono, che non si dica il contrario), lo sono soltanto quando gli portano consenso. Infatti le nostre iniziative musicali e artistiche concluse sempre entro la mezzanotte, sono state definite come schiamazzi ed eventi culturali fastidiosi. Facciamo in particolare riferimento all’evento rhymes in the cell, per il quale al comune è stata protocollata una comunicazione ben più di due settimane prima, con richiesta di occupazione di suolo pubblico e piano di sicurezza allegato, al quale gli addetti al lavoro non hanno mai risposto. Forse il sindaco non sapeva cosa dovevamo fare con quella gabbia perché si circonda di persone che non fanno fino in fondo il loro lavoro, ma di questo noi siamo abituati a Scafati. A Piazzetta Sansone un anno fa si sparava, ora si mette la musica, questa è la differenza”.

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