Presidio zoofilo per chiedere al Parlamento l’inasprimento delle pene
per chi commette violenza sugli animali.

Non si ferma il
movimento zoofilo nato qualche mese fa spontaneamente da semplici cittadini esasperati dalla escalation di atti di violenza sugli animali. Dopo Milano, il 14
gennaio scorso, e Roma, il 25 febbraio, ora è la volta di Angri, luogo dalla
forte valenza simbolica in quanto è lì che, lo scorso dicembre, è stato
ritrovato Leone, un gattino scuoiato vivo, lasciato agonizzante in strada e
morto dopo quattro giorni di atroci sofferenze nonostante i disperati tentativi di salvarlo da parte dei
veterinari del canile di zona, gatto divenuto poi triste simbolo delle tante vittime
della crudeltà umana verso gli animali.

Ed è proprio quelle
vittime, molte rimaste senza nome, che si vogliono ricordare nel presidio del
prossimo 21 aprile: esseri innocenti, indifesi, considerati dal nostro
ordinamento alla stregua di “cose” ed
anche di poco valore, sono invece “esseri senzienti”, ossia capaci di provare
piacere e dolore, come li riconosce già da tempo il Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (TFUE, art. 13)

“L’iter della proposta di legge per l’inasprimento delle pene per chi uccide o
maltratta un animale, contenente anche altre importanti norme a tutela
degli animali, è attualmente fermo, bloccato da logiche politiche miopi ed
inaccettabili” dicono gli organizzatori del presidio, ma nel frattempo la
violenza non si ferma, e le atrocità in danno di povere vittime indifese
restano senza un colpevole per l’inadeguatezza della normativa, alimentando
così un senso diffuso di ingiustizia ed impunità.

“Bisogna dare al
parlamento un segnale forte di interesse; questa tematica tocca tutti, non solo
gli animalisti!” continuano gli organizzatori.

La vita di un animale
oggi vale ben poco, secondo il nostro sistema penale, non più in linea con la
mutata sensibilità sociale e nemmeno con il novellato ordinamento
costituzionale che ha recentemente introdotto la tutela degli animali tra i
principi fondamentali (art. 9 Costituzione, secondo comma: La legge dello Stato
disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.)

“Ma c’è di più”
aggiungono Le Leonesse di Roma e Cristian Carbognani, promotori dell’iniziativa:
“quello che la gente spesso fatica a comprendere è che la violenza verso gli animali è comunque una forma di violenza e come
tale non va sottovalutata”. Il nesso tra atti di violenza sugli animali e
pericolosità sociale è ormai ampiamente dimostrato, ed al preoccupante aumento
di tali delitti, soprattutto da parte di minori infraquattordicenni, bisogna
dare una risposta ambientale adeguata.

“Il nostro presidio”,
concludono gli organizzatori, “ha come scopo, quindi, da un lato di richiamare
il legislatore all’importanza di approvare celermente nuove norme più adeguate
per contrastare tale orribile fenomeno criminale, e dall’altro di promuovere
una cultura di maggior rispetto della vita animale, sensibilizzando le
coscienze di chi è ancora scarsamente consapevole del problema”.

All’iniziativa hanno aderito molte sigle animaliste ed
ambientaliste (LAV,OIPA, ENPA, LEIDAA, LNDC, Animalisti Italiani, Terra Dea,
P.A.I. , Partito Animalista D.A.I.N.O.) nonché ODV impegnate ogni giorno nelle
difficili realtà del territorio.

L’appello è ora ai
media per dare all’iniziativa quanta più visibilità possibile.

Valeria Pelosi:
3477024784

Cristian Carbognani :
3493967881

Annalisa Lamagna: 3471266299

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